Antipulci del gatto: dove e quanto metterne

Ecco quello che dovresti sapere sull’antipulci del gatto, dove applicarlo e quanto metterne.

I trattamenti antipulci del gatto sono disponibili in diverse forme. I più comuni sono liquidi da applicare sulla pelle della nuca. Questi prodotti possono essere utilizzati sui gattini a partire dalle otto settimane di vita e, in genere, durano fino a quattro mesi tra una dose e l’altra.

Tieni presente che nessun prodotto topico per il trattamento delle pulci funziona all’istante, ma richiede un certo tempo (di solito alcuni giorni) prima di diventare efficace contro le infestazioni esistenti.

È abbastanza frequente che i proprietari di gatti non pensino al controllo delle pulci fino a quando non si presenta il problema e l’animale è già infestato. Le pulci sono difficili da eliminare da una casa, quindi è indispensabile utilizzare prodotti preventivi sui gatti, senza correre ai ripari quando è ormai troppo tardi.

Anche l’applicazione dell’antipulci richiede una certa attenzione: è importante sapere come e dove applicarlo. Inoltre, fai sempre attenzione al dosaggio.

Il collo del gatto

Il collo del gatto è l’unico punto in cui l’antipulci va applicato.

Ma partiamo dall’inizio. Quando parliamo di antipulci del gatto dobbiamo distinguere tra diversi tipi di prodotto:

  • collari antipulci;
  • compresse;
  • spot-on.

 

Il collare è una buona soluzione soprattutto se il gatto vive in prevalenza dentro le mura domestiche, perché il rischio è sempre che l’animale possa rimanere impigliato. Oggi, comunque, esistono collari antistrozzo, con un meccanismo di sgancio rapido in caso in cui il gatto rimanga impigliato in qualcosa, e anche impermeabili per resistere alla pioggia.

Tuttavia, non tutti i gatti amano avere un elemento esterno intorno al collo.

Le compresse hanno un’efficacia istantanea e sono particolarmente adatte se il gatto è molto infestato, meno per un approccio preventivo.

La scelta ottimale e più utilizzata è quella dello spot-on, ossia le classiche pipette contenenti liquido antiparassitario che vanno ciclicamente applicate sul manto del gatto: è proprio dell’applicazione dello spot-on che parliamo in questo articolo.

L’efficacia di questo prodotto, infatti, dipende molto da come viene applicato. 

Diciamo subito che è sbagliato spremere la pipetta diffusamente sul pelo del gatto, così come non va applicata su tutto il dorso dell’animale.

Il prodotto, infatti, contiene antiparassitari che sono tossici se ingeriti: non è mai una buona idea applicarlo laddove il gatto può leccarlo via, sia per evidenti rischi di tossicità, sia perché non servirebbe a niente. 

L’unico punto dove lo spot-on va applicato è il collo del gatto, nella parte superiore, in un punto preciso a metà tra le scapole: in questo modo il gatto non potrà leccarlo.

L’antipulci del gatto in spot-on, inoltre, non va messo sopra il manto: il modo corretto per utilizzare lo spot-on consiste nell’alzare il pelo del gatto e applicare le gocce predosate sulla cute del pet.

Ti chiederai se poi l’antiparassitario va massaggiato e distribuito per tutto il corpo dell’animale. La risposta è no. Sarà il film idrolipidico presente sulla cute del gatto a permettere all’antiparassitario di raggiungere tutto il corpo del nostro animale domestico, fino nei punti più nascosti.

Proprio per questo motivo il gatto non va lavato subito prima dell’applicazione del prodotto, perché il film idrolipidico potrebbe non essersi ancora riformato a dovere e l’antipulci del gatto potrebbe non diffondersi in modo uniforme.

Quanto antipulci mettere?

Le dosi di antipulci variano a seconda del prodotto scelto e bisogna sempre seguire le istruzioni della marca in questione. I prodotti antipulci, infatti, sono tossici non solo per i parassiti, ma anche per il gatto se ingeriti o usati in maniera eccessiva.

L’utilizzo più semplice riguarda le pipette spot-on che contengono già la quantità corretta di antiparassitario per il gatto.

In generale non si dovrebbe somministrare l’antipulci se il gatto ha un peso inferiore a 1 kg, peso che, in genere, viene superato dopo il compimento delle 8 settimane: sotto questa soglia di età l’uso dell’antipulci del gatto è, invece, fortemente sconsigliato.

Se hai anche cani in casa, magari ti chiedi se puoi utilizzare l’antiparassitario per i cani, opportunamente dosato, anche per i tuoi gatti: la risposta, anche in questo caso, è decisamente per il no.

Infatti, i vari antiparassitari si diversificano non solo per le quantità di prodotto contenuto nelle pipette, ma anche per i principi attivi utilizzati, alcuni dei quali possono essere molto nocivi per i gatti, se non addirittura mortali.

Oltre a considerare il dosaggio, è importante valutare anche la frequenza con cui applicare l’antipulci del gatto. I tempi di efficacia del prodotto sono solitamente indicati sulla confezione: è sconsigliato applicare più spesso del dovuto l’antipulci, e nemmeno in particolari situazioni si può allungare il tempo tra un’applicazione e l’altra.

Se il gatto vive in casa, ad esempio, durante il periodo invernale potresti pensare di allentare l'attenzione, ma non sarebbe una decisione saggia. Le pulci, infatti, non vanno in letargo e potrebbero in qualche modo essere introdotte in casa, infestando così sia l’ambiente che l’animale.

Se il problema delle pulci riguarda un cucciolo al di sotto delle 8 settimane, il consiglio migliore è di rivolgerti al veterinario per intraprendere la giusta terapia. 

Se il gatto continua a grattarsi nelle successive 24 ore può essere del tutto normale: l’antipulci del gatto ci mette un po’ di tempo a distribuirsi sul corpo dell’animale e a fare effetto. Dunque, resisti alla tentazione di applicare più prodotto, farebbe solo male al tuo pet.

Quando invece il fastidio del gatto permane nei giorni successivi, allora potresti trovarti a un problema diverso da un’infestazione da pulci: il gatto potrebbe, ad esempio, avere la rogna. Se, dunque, l’antipulci del gatto sembra non fare effetto, non insistere con altro prodotto ma rivolgiti al veterinario per un consiglio.

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