Quali alimenti per celiaci sono detraibili

I prodotti senza glutine realizzati appositamente per chi soffre di celiachia hanno spesso un costo maggiore rispetto allo stesso prodotto che contiene glutine. Per questo è importante sapere quali alimenti per celiaci sono detraibili.

Un tempo era più difficile per i celiaci orientarsi nella giungla dell’alimentazione. Oggi per fortuna gli alimenti senza glutine sono sempre più presenti sul mercato. Anche l’etichettatura è più chiara e la dicitura gluten free o senza glutine apposta sulle confezioni degli alimenti per celiaci rende più semplice la scelta.

Resta però ancora complicato orientarsi fra le norme e le leggi che regolano l’acquisto e la detrazione fiscale di questi alimenti. Continua a leggere per conoscere l’elenco degli alimenti deducibili e sapere quando puoi detrarli dalle tasse e qual è l’importo massimo che puoi scaricare.

Elenco alimenti

Gli alimenti per celiaci detraibili sono indicati nella sezione A1 del Registro Nazionale degli alimenti a fini medici speciali. Questo Registro è diviso in 3 parti:

  • A1, che comprende gli alimenti a fini medici speciali;
  • A2, dove sono elencati gli alimenti senza glutine per i celiaci;
  • A3, che riporta le formule per i lattanti.

La differenza tra le diverse sezioni sta nel fatto che nella A1 sono inclusi quei prodotti destinati alle persone che hanno una capacità limitata, alterata o disturbata di ingerire, digerire, assorbire e metabolizzare i nutrienti contenuti in alimenti comuni. In parole povere, in questa sezione sono elencati gli alimenti destinati a coloro che non hanno la possibilità di nutrirsi con una dieta ordinaria. Restano esclusi dalle detrazioni gli alimenti senza glutine elencati nella sezione A2, fermo restando che anche i celiaci sono affetti da importanti problemi digestivi.

Il “Registro nazionale alimenti a fini medici speciali, senza glutine e formule per lattanti” è stato istituito ai sensi dell’articolo 7 del Decreto Ministeriale dell’8 giugno 2001 ed è stato modificato in base alla al Decreto Ministeriale del 17 maggio 2016. Inoltre con il Decreto del 10 agosto 2018 il Ministero della Salute opera una revisione delle categorie di alimenti senza glutine incluse nel Registro Nazionale. Viene aggiornato su base mensile e riporta i prodotti dispensati dal sistema sanitario nazionale e le aziende che li producono.

Riassumendo, sono detraibili solo quegli alimenti che sostituiscono i cibi contenenti naturalmente e tradizionalmente glutine riportati nella sezione A1 del Registro Nazionale.
L’elenco delle categorie di alimenti senza glutine specificamente formulati per celiaci detraibili comprende:

  • il pane e i prodotti da forno affini;
  • i prodotti da forno salati;
  • la pasta e gli alimenti affini;
  • la pizza e simili;
  • i piatti pronti a base di pasta;
  • i preparati e la basi pronte per dolci, pane, pasta, pizza e simili;
  • i prodotti da forno dolci e altri prodotti dolciari;
  • i cereali per la prima colazione.

Fare la spesa per un celiaco non è semplice anche perché in farmacia e sugli scaffali di negozi e supermercati i prodotti senza glutine detraibili sono affiancati da quelli non detraibili.

Quanto posso scaricare?

Tramite la dichiarazione dei redditi puoi scaricare dalle tasse il 19% della spesa sostenuta per l’acquisto degli alimenti a fini medici speciali nell’anno oggetto della dichiarazione. Non si tratta di una detrazione fiscale che agisce direttamente sul reddito imponibile, ma di uno sconto sull’imposta netta IRPEF e va sempre considerata la franchigia pari a 129,11 euro rispetto all’ammontare complessivo delle spese mediche sostenute durante l’anno oggetto di dichiarazione.

Volendo fare due conti, se nell’arco di un anno hai sostenuto 2.258,22 euro di spese mediche che comprendono anche l’acquisto di alimenti speciali, la detrazione fiscale è pari a (2.258,22-129,11) X 19%, cioè 280 euro. Inoltre, se le spese sanitarie indicate nella dichiarazione dei redditi sono superiori a 15.493,71 euro, la quota che eccede il limite viene rateizzata e divisa in quattro quote annuali di uguale importo. Se invece le spese non superano la franchigia, non hai diritto ad alcuna detrazione.

Il Decreto del 10 agosto 2018 riconosce inoltre il diritto all’erogazione gratuita degli alimenti che riportano in etichetta la dicitura “senza glutine, specificatamente formulati per celiaci” o “senza glutine, specificatamente formulati per persone intolleranti al glutine”. Vengono indicati anche i limiti mensili massimi di spesa per l’erogazione gratuita di questi alimenti che cambiano in base ai fabbisogni energetici totali diversi per sesso e per età. Tali limiti vengono aggiornati in maniera periodica direttamente dal Ministero della Salute in base alla variazione dei prezzi medi di mercato riportati dalle farmacie.

Questi limiti vengono calcolati tenendo conto anche del fatto che l’apporto energetico giornaliero derivante dai carboidrati deve essere pari al 55% del totale e soltanto il 35% deve essere soddisfatto con alimenti senza glutine di base come pane e pasta. Vengono presi come riferimento i fabbisogni energetici totali stabiliti dai Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia del 2014 necessari con un’attività fisica di secondo livello. Questi valori sono poi aumentati del 30% per tener conto anche di esigenze nutrizionali specifiche particolari.

Quando posso detrarli?

Quando superi il limite massimo di spesa previsto per l’erogazione gratuita degli alimenti, puoi detrarre dalle tasse l’acquisto di alimenti a fini medici speciali. Puoi farlo soltanto se questi rientrano nella sezione A1 del “Registro nazionale alimenti a fini medici speciali, senza glutine e formule per lattanti” e se la spesa è certificata dal cosiddetto “scontrino parlante”. La detrazione delle spese mediche e per gli alimenti a fini medici speciali, inclusi quelli per i celiaci, è possibile soltanto se sono certificate da una fattura o da uno scontrino fiscale che riportano:

  • la natura del prodotto acquistato;
  • la sua quantità;
  • il codice fiscale del destinatario del trattamento o di colui che effettua l’acquisto per conto del soggetto fiscalmente a carico;
  • il codice alfanumerico posto sulla confezione del prodotto.

Al momento di pagare la spesa ricordati quindi di fornire la tessera del codice fiscale per poterla passare alla cassa. Se paghi con una carta di credito o di debito, l’Agenzia delle Entrate recepisce automaticamente i tuoi dati personali e gli acquisti che hai effettuato e te li proporrà nel 730 precompilato tra le spese sanitarie deducibili. Se paghi in contanti, ricordati di conservare gli scontrini e di consegnarli al commercialista unitamente al certificato che attesti la celiachia.

Riassumendo, per poter scaricare dalle tasse l’acquisto di alimenti per celiaci:

  • le spese sostenute vanno indicate nella dichiarazione dei redditi;
  • tali spese devono essere provate da documenti adeguati in base al caso specifico, come gli scontrini parlanti, le ricevute fiscali, le fatture, le autocertificazioni, le certificazioni e le prescrizioni mediche;
  • il pagamento delle spese può avvenire in contanti o in maniera tracciabile usando carte di credito, di debito e prepagate o tramite bonifico e assegni;
  • i giustificativi delle spese vanno conservati per 5 anni dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • puoi detrarre anche le spese sostenute per un familiare a carico;
  • l’ammontare delle spese deve essere superiore alla franchigia.