Differenza fra tè e infuso

La differenza tra tè e infuso non è sempre lampante. In questo articolo spieghiamo quali sono le diversità tra queste due bevande, chiarendo:

  • che cos’è il tè;
  • che cos’è l’infuso;
  • cosa sono le tisane.

Cos'è il tè

Per capire che cos’è il e qual è la differenza tra tè e infuso, bisogna partire dall’origine di questa bevanda tanto amata.

Per ottenerla bisogna utilizzare le foglie di una pianta legnosa coltivata in Cina e non solo: anche Pakistan, Bangladesh, India, Sri Lanka, Indonesia, Giappone e Kenya ne sono, infatti, grandi produttori.

Il nome tassonomico della pianta del tè, poco conosciuto, è Camellia sinensis: è questa l’unica varietà da cui si ottiene il vero tè. Qualsiasi altra bevanda che non provenga dalle sue foglie non può denominarsi in questo modo.

Se la pianta da cui si ottiene il tè è una sola, sono invece molte le varietà di tè. Questo dipende dalla particolare lavorazione delle foglie della Camellia sinensis. A seconda dei vari trattamenti, si ottengono differenti tè, classificati in base ai gradi di ossidazione delle foglie (questo processo viene definito “fermentazione”).

Così, dalla fermentazione, si ottengono tè di diversa colorazione:

  • neri, fermentati;
  • verdi, non fermentati;
  • gialli e blu, fermentati parzialmente;
  • bianchi, ottenuti dalla fermentazione parziale delle gemme e delle prime foglie.

Il tè blu è anche meglio conosciuto come oolong, mentre il tè nero in Cina è chiamato tè rosso.

Questi tipi di tè possono anche essere mescolati tra loro per ottenere colorazioni, aromi e sapori differenti: in questo caso, la miscela prende il nome di blend.

Le foglie di tè vengono essiccate e possono essere ulteriormente lavorate per ottenere polveri aromatizzate o per eliminare la teina.

Nonostante ci sia differenza tra tè e infuso, la bevanda del tè si ottiene proprio per infusione: tradizionalmente sono le foglie stesse a essere utilizzate direttamente nella tazza o in una teiera, versandovi poi sopra acqua calda. La temperatura dell’acqua non è sempre la stessa, ma varia in base alle diverse tipologie di tè, così come variano i tempi di infusione.

In generale, i tè dalle colorazioni più forti sono infusi con acqua bollente (tra gli 80 e i 100 gradi) e per più tempo (2-3 minuti), mentre per quelli con colorazione più chiara viene usata acqua leggermente meno calda, tra i 65 e gli 80 gradi, e per meno tempo: sono sufficienti 1-2 minuti di infusione.

Cos'è l'infuso

Una volta definito che cos’è il tè, possiamo chiarire che cos’è l’infuso, chiarendo definitivamente la differenza tra tè e infuso.

Un infuso è una bevanda calda ottenuta grazie all’azione dell’acqua bollente che favorisce l’emanazione di aromi e principi attivi da parti erbacee, foglie, fiori o frutti.

Anche il tè di fatto è un infuso, ma non tutti gli infusi sono tè. Un infuso, infatti, può essere preparato anche con piante diverse dalla Camellia sinensis, come ad esempio camomilla, malva, rabarbaro, tiglio, melissa o menta.

Ci sono anche scuole di pensiero per cui gli infusi differiscono dal tè perché solo in questi ultimi sarebbe presente la teina.

L’infusione, in ogni caso, deve sottostare a un preciso procedimento. Le parti della pianta essiccate devono essere inserite in una tazza o in un recipiente e, successivamente, su di esse va versata l’acqua bollente. Il tutto deve essere poi coperto e lasciato a macerare per qualche minuto: dopodiché, con un colino, si setaccerà il liquido aromatizzato.

Una caratteristica importante dell’infuso è quella di essere preparato con le parti di una sola pianta, quelle più delicate.

L’infusione può avere tempi brevi o anche molto lunghi: si può andare dai pochi minuti del tè ai dieci minuti di altre piante, ma è sempre bene rispettare i tempi specifici richiesti per ogni varietà. Ad esempio, la camomilla non vuole un’infusione troppo lunga: se si superano i tre minuti potrebbe avere un effetto eccitante invece che calmante.

L’acqua deve essere portata a ebollizione ma poi bisogna attendere che si assesti su una temperatura intorno agli 80-90 gradi prima di essere versata sulle foglie e sui fiori. Importante utilizzare sempre acqua fresca: la maggiore quantità di ossigeno in essa contenuta, infatti, garantisce un certo sapore dell’infuso che, in caso di acqua rafferma, potrebbe risultare alterato.

In sintesi, dunque, le caratteristiche peculiari dell’infuso sono le seguenti:

  • viene preparato con le parti di una sola pianta;
  • può essere anche un té;
  • deve essere lasciato a macerare coperto;
  • richiede spesso tempi di infusione più lunghi;
  • per prepararlo si utilizzano le parti più delicate della pianta.

E, a questo punto, cosa sono le tisane

Dopo aver definito la differenza tra tè e infuso, possiamo dedicare qualche parola per capire che cosa sono le tisane.

Le tisane sfruttano il procedimento di infusione del tè e degli infusi in generale: si differenziano però da questi ultimi perché non sono preparate a partire da una sola pianta ma da una miscela di piante diverse.

Molto spesso, si sfruttano le proprietà di una pianta principale a cui vengono abbinate piante secondarie, per potenziarne l’azione o migliorare l’aroma: in genere, sono tre piante in tutto, ma possono anche essere di più, sempre con diverse funzioni:

  • rimedio principale o di base;
  • coadiuvante, fornita dalle erbe secondarie che favoriscono l’assorbimento del rimedio di base;
  • correttiva, per migliorare sapore e odore della tisana;
  • di complemento, per migliorare l’aspetto della bevanda, come la sua colorazione.

Se per gli infusi vengono utilizzate solo le parti più delicate della pianta, per le tisane non si tralascia niente: radici, cortecce, rami, semi, foglie e fiori sono tutti ingredienti possibili.

Le tisane, inoltre, sfruttano le proprietà officinali e medicinali delle piante, a differenza degli infusi che si bevono perlopiù per godere del loro piacevole aroma. Così, a seconda delle erbe che vengono messe in infusione, abbiamo tisane con effetti molto diversi:

  • depurativi;
  • diuretici;
  • rilassanti;
  • ipotensivi;
  • lassativi.

Le parti della pianta vengono preventivamente sminuzzate e poi poste in un filtro perché possano, a contatto con l’acqua bollente, sprigionare tutte le loro proprietà benefiche: a questo proposito è importante attenersi alle proporzioni consigliate perché l’effetto delle sostanze officinali non sia né troppo forte né troppo blando.

In sostanza, le caratteristiche delle tisane sono:

  • si preparano con tutte le parti della pianta;
  • possono essere formulate anche da più piante insieme;
  • sfruttano proprietà officinali e medicinali.